Al via il 22 ottobre 2020 il ciclo di incontri della terza edizione della Scuola di ecologia promossa da Sapereambiente. Nella giornata inaugurale di un percorso che si concluderà a maggio, s’è parlato dell’emergenza Covid e dell’impatto che questa avrà sul raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030.
A discuterne nella nostra aula virtuale, con i loro preziosi interventi, Rosa de Pasquale, membro del segretariato ASviS, e Ambrogio Santambrogio, docente di sociologia all’Università di Perugia. A coordinare l’incontro Daniela Riganelli, membro del direttivo di Legambiente Umbria.
Prima però che la parola passasse all’introduzione di Michele Sbaragli, coordinatore dell’Educazione ambientale di Arpa Umbria, la Scuola ha accolto con piacere i saluti da parte di istituzioni e partner che hanno deciso di affiancare il suo percorso per l’educazione alla sostenibilità.
Sono infatti intervenuti l’assessore alla cultura del Comune di Perugia, Leonardo Varasano, il professor Massimiliano Marianelli latore dei saluti dell’Università degli Studi di Perugia, Luca Proietti, direttore generale di Arpa Umbria e Davide Mercati, responsabile della comunicazione di Aboca. Nei loro interventi un filo conduttore: l’impegno per l’educazione ambientale e per l’educazione alla sostenibilità deve essere tenuto alto, perché solo creando una coscienza ambientale si può ripartire dalla sfida attuale per affrontare quella più gravosa che ancora l’umanità dovrà fronteggiare, cioè la crisi climatica.
Con la loro presenza hanno perciò testimoniato l’impegno di istituzioni e aziende a perseguire un progetto che rimetta al centro il rapporto fra uomo e natura e, in linea con le encicliche di Papa Francesco Laudato si’ e Fratelli tutti, fra uomo e uomo.
Non meno incisivo il saluto di Gabriele De Veris, bibliotecario della Biblioteca San Matteo degli Armeni di Perugia, casa della Scuola di ecologia, che ha sottolineato come l’emergenza Covid stia mettendo alla prova anche la vocazione che le biblioteche devono avere di luogo di scambio e cooperazione.
Con Michele Sbaragli e con le sue “provocazioni” si è poi entrati nel vivo della questione: non è forse questa l’occasione per ripensare un sistema economico che ha dimostrato in questo frangente tutta la sua fragilità? Il modello economico volto al consumo senza responsabilità ha portato infatti a distruggere gli ecosistemi e a sfruttare la Terra e i suoi viventi di ogni specie. Il nuovo pensiero ecologista dovrebbe partire da questa critica e risolvere le più grandi iniquità del pianeta, conducendo di conseguenza a raggiungere gli obietti dell’Agenda 2030.
La parola è passata poi a Daniela Riganelli e ai suoi ospiti con l’interessante intervento di Rosa De Pasquale che ha, attraverso i dati ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), evidenziato quali ritardi siano stati accumulati nel 2020 sul raggiungimento del target misurabili. De Pasquale ho poi messo in luce come gli interventi economici dello Stato italiano siano stati orientati a sostegno della ripresa economica, trascurando in parte la possibilità di integrarvi anche la transizione verso la sostenibilità ambientale.
Con Ambrogio Santambrogio sono state invece discusse le implicazioni di sociali della pandemia. Secondo Santambrogio stiamo vivendo, infatti, un momento che fa da spartiacque fra il prima e quello che sarà, che è paragonabile solo alla caduta del muro di Berlino trent’anni fa. Con la cultura del limite e un ambientalismo parte dello stesso sistema industriale è possibile pensare a una modernizzazione che sia anche sviluppo, mettendo però al centro la società contro il mercato.
In due ore dense di spunti e con la partecipazione da remoto degli iscritti alla Scuola di ecologia che hanno potuto fare le loro domande agli ospiti, c’è stato lo spazio anche per discutere la necessità di raggiungere al più presto l’obiettivo 4 dell’Agenda 2030: fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti, cosa che persino in questa parte di mondo privilegiato è stata messa in discussione dalla DAD (Didattica A Distanza) e dal digital divide.
L’appuntamento è ora per il secondo incontro che si terrà il 19 novembre e che metterà al centro del dibattito la gestione delle risorse idriche in un mondo sempre più assetato.
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