Fausto Tuscano vive a Salisburgo dal 1997. Nato nel 1968, ha cominciato lo studio della musica nella sua città (Assisi) come piccolo cantore del coro della Basilica di S. Francesco. Ha proseguito i suoi studi musicali (flauto, composizione e storia della musica) presso i conservatori di Perugia, Firenze e le Università di Perugia e Salisburgo (Mozarteum). Ha tratto ispirazione per il suo lavoro anche da alcuni seminari, corsi di perfezionamento e incontri personali con alcuni importanti compositori, come Franco Donatoni (Accademia Chigiana), Salvatore Sciarrino, Gilbert Amy, Boghuslaw Schaeffer e Beat Furrer. È stato finalista di alcuni concorsi di composizione tra cui il «Franco Evangelisti» di Nuova Consonanza (Roma) e il «Johann-Joseph-Fux Opernwettbewerb» (Graz) e ha ricevuto due importanti riconoscimenti dal Ministero austriaco per la Cultura («Staatsstipendium» 2011) e dal Land Salzburg («Kompositionsstipendium» 2011).
Fausto Tuscano
Tra il 1988-1997 ha lavorato al catalogo dei manoscritti musicali del Fondo Musicale del S. Convento della Basilica di S. Francesco di Assisi (Fondo Antico della Biblioteca Comunale di Assisi presso la Biblioteca del Sacro Convento di Assisi). È attivo anche come insegnante, studioso e traduttore. Collabora dal 1997 con la Società Dante Alighieri di Salisburgo, presso la quale svolge attività didattica e organizzativa (redattore del programma culturale). Nel 2013 è uscita, nella sua traduzione, la prima edizione italiana di un testo del neurobiologo tedesco Gerald Hüther, autore di opere scientifiche e divulgative molto conosciuto in Germania (Il cervello compassionevole, Castelvecchi, Roma).
Al centro della sua attività teorico-pratica come insegnante sono gli studi di Francois Delalande sulle “condotte musicali”. I seguenti temi delalandiani si rivelano al momento particolarmente interessanti: “Sincronia e diacronia delle fasi di apprendimento nel bambino e nel musicista professionale”; “Strategie del giovane compositore”; “Gioco: mezzo o fine dell’apprendimento musicale?”. I risultati della sua ricerca sulla voce umana nel contesto del teatro musicale sono confluiti in molte sue composizioni. Nell’ultimo periodo si è dedicato alla voce umana anche nell’ambito della ricerca scientifica, concentrandosi sugli aspetti cognitivi della musica (la musica e il linguaggio hanno avuto un’origine comune; la nostra musica occidentale sarebbe «rinata» dalla parola; il ritmo nella parola, nel canto e nella danza avrebbero avuto origine con la funzione di «misurare» la realtà). Di grande interesse è la ricerca sui contenuti musicali della poesia, della lingua cantata e parlata di oggi. Sta lavorando, tra l’altro, all’analisi musicale dei Canti Orfici di Dino Campana nella versione letta e registrata da Carmelo Bene.